Il Sagrantino di Montefalco, o Montefalco Sagrantino, è un vino rosso, DOCG, prodotto esclusivamente nei comuni di Montefalco, per interno, e di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano Dell'Umbria, in parte. Viene prodotto Montefalco secco e passito.
Il primo documento ufficiale che cita il nome di questo vitigno risale al XVI secolo, e si può trovare nell'archivio notarile della città di Assisi. Si pensa che in origine queste vigne venissero coltivate dai frati Francescani, i quali ne ricavavano poi un passito dedicato a riti religiosi, da questo il nome Sagrantino. Dall'anno 1540 è stata stabilita ufficialmente, tramite un'ordinanza comunale, la data d'inizio della vendemmia a Montefalco, ed ancora oggi, grazie alla Confraternità di Montefalco, a Settembre si radunano in piazza paesani e forestieri per celebrare l'inizio della vendemmia e per la lettura della storica ordinanza. L'importanza di questa uva è tale che nel 1622 il cardinale Boncompagni promosse un severo inasprimento delle sanzioni per chi fosse stato colto a tagliare una pianta d'uva, si pensi che la pena massima era addirittura la forca.
Nei decenni a seguire il vitigno ha rischiato la scomparsa a causa di guerre e ricostruzioni. Solo negli anni 1960/1970 il Sagrantino torna ad essere il vitigno principe dell'area di Montefalco ed successivamente di tutta la regione Umbria. Nel 1979 riesce ad ottenere il riconoscimento DOC, divenuto poi DOCG nel 1992.
DISCIPLINARE DEL SAGRANTINO DI MONTEFALCO
L'uvaggio è assolutamente mono-varietale, ovvero 100% Sagrantino, con una resa massimo d'uva del 80 ql/ha ed una resa massime dell'uva in vino al 65%. Il coefficiente di acidia deve essere pari ad un minimo di 5,0 gr per litro e la quantità di alcol minimo non deve essere inferiore alla graduazione del 13%.
L'affinamento è una delle caratteristiche principali del Sagrantino di Montefalco. Infatti, in totale, deve affinarsi per 30 mesi, contati dal 1° Dicembre, dei quali almeno 12 in legno. Per poi essere immesso al consumo, il Sagrantino di Montefalco (secco) deve avere un colore rosso rubino, molto intenso, con riflessi violacei, all'olfatto deve avere un profumo delicato, particolare, con sentori di more e deve avere un sapore armonico ed asciutto. L'estratto secco netto, al minimo, deve essere al 26 per mille.
ABBINAMENTI:
Il primo documento ufficiale che cita il nome di questo vitigno risale al XVI secolo, e si può trovare nell'archivio notarile della città di Assisi. Si pensa che in origine queste vigne venissero coltivate dai frati Francescani, i quali ne ricavavano poi un passito dedicato a riti religiosi, da questo il nome Sagrantino. Dall'anno 1540 è stata stabilita ufficialmente, tramite un'ordinanza comunale, la data d'inizio della vendemmia a Montefalco, ed ancora oggi, grazie alla Confraternità di Montefalco, a Settembre si radunano in piazza paesani e forestieri per celebrare l'inizio della vendemmia e per la lettura della storica ordinanza. L'importanza di questa uva è tale che nel 1622 il cardinale Boncompagni promosse un severo inasprimento delle sanzioni per chi fosse stato colto a tagliare una pianta d'uva, si pensi che la pena massima era addirittura la forca.
Nei decenni a seguire il vitigno ha rischiato la scomparsa a causa di guerre e ricostruzioni. Solo negli anni 1960/1970 il Sagrantino torna ad essere il vitigno principe dell'area di Montefalco ed successivamente di tutta la regione Umbria. Nel 1979 riesce ad ottenere il riconoscimento DOC, divenuto poi DOCG nel 1992.
DISCIPLINARE DEL SAGRANTINO DI MONTEFALCO
L'uvaggio è assolutamente mono-varietale, ovvero 100% Sagrantino, con una resa massimo d'uva del 80 ql/ha ed una resa massime dell'uva in vino al 65%. Il coefficiente di acidia deve essere pari ad un minimo di 5,0 gr per litro e la quantità di alcol minimo non deve essere inferiore alla graduazione del 13%.
L'affinamento è una delle caratteristiche principali del Sagrantino di Montefalco. Infatti, in totale, deve affinarsi per 30 mesi, contati dal 1° Dicembre, dei quali almeno 12 in legno. Per poi essere immesso al consumo, il Sagrantino di Montefalco (secco) deve avere un colore rosso rubino, molto intenso, con riflessi violacei, all'olfatto deve avere un profumo delicato, particolare, con sentori di more e deve avere un sapore armonico ed asciutto. L'estratto secco netto, al minimo, deve essere al 26 per mille.
ABBINAMENTI:
- Arrosti di carni rosse
- Cacciagione
- Formaggi stagionati